venerdì 20 luglio 2012

Rita pavone, la democrazia, e il destino dell'Italia


Questo e' un paese per vecchi, direbbero i fratelli Coen. C'e' un bel clima, alimentazione equilibrata, una buona sanita' sostanzialmente gratuita, legami famigliari forti; e infatti siamo la seconda nazione piu' longeva al mondo: evviva. Le statistiche raccontano che gli over 65 in Italia sono circa il 20% della popolazione , e rappresentano oltre il 24%  dell'intero corpo elettorale ( defalcati i "bamboccioni" minorenni...): abbastanza per essere decisivi in ogni elezione. Ma in base a cosa  votano questi giovani "vecchietti"?
Certo, ognuno ragiona con la sua testa, ma ci sono degli elementi comuni che e' interessante approfondire. E' ragionevole pensare che siano piu' favorevoli a misure conservative, e meno interessati a quelle con un impatto piu' a lungo termine. Appartenendo poi ad un tempo in cui le scelte politiche erano sedimentate, e' probabile che siano piu' propensi, specie in mancanza di adeguata chiarezza dell'offerta politica, a votare per conseutudine, piu' che per convinzione. Ecco allora che i nostri simpatici partiti si ritrovano con un tesoretto di voti che non devono lottare per conquistare, e a cui non devono neppure rendere conto , magari con un agire entro i limiti della decenza.
Vi e' un altro fenomeno inerente la terza eta', probabilmente interconnesso a questo, ed e' la mancanza di un qualsiasi ricambio generazionale all'interno delle classi dirigenti. Queste risultano impermeabili a ogni istanza di rinnovamento, e addirittura persino chi si proclama rottamatore, lo fa' seguendo le logiche consuete  della vecchia politica. Quali accorgimenti possono essere usati per attenuare un fenomeno che va' addirittura crescendo? Possiamo sperare in una tv che tratti in maniera diversa le notizie, e cioe' le dia? Un corso accelerato obbligatorio di pc e intenet? Che i nipotini tengano comizi ai nonni?
Forse, come in tutte le epoche di grande turbamento, quando non sono ben chiari  gli accadimenti e la loro natura ,sarebbe utile che personalita'  conosciute, stimate, apprezzate da tutti, indicassero la via. Vi immaginate Toto' e  Sordi che, indetta una conferenza stampa, dichiarassero che un pregiudicato non puo' fare il parlamentare? Sarebbe rivoluzionario, anche se  significherebbe esporsi, e andare incontro a ritorsioni anche pesanti; ma Celentano , Hack, Muccino, Benigni, Rubbia, Mina, Morricone, e financo Baudo e Rita Pavone, chi devono temere , se non la loro coscienza? Per ora, solo Franca Rame e Dario Fo' hanno avuto questo coraggio;  tutti gli altri, li  stiamo ancora aspettando.





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