giovedì 19 luglio 2012

Striscia, la finta satira, e l'esercizio del potere




Chi non ha mai sentito parlare di pubblicita' subliminale? Piccoli fotogrammi, scritte , figure quasi invisibili ma percepite dal subconscio; perfino Walt disney fece esperimenti in tal senso, non troppi anni fa'. Tali pratiche sono oggi vietate,e dubito ancora in uso; le sanzioni sono state miti, giacche' gli studi verificarono che tali messaggi potevano si condizionare il pensiero, ma solo se ripetuti tante e tante volte.
Ci sono numerose occasioni di satira politica in tv, e altrettante trasmissioni di intrattenimento che i politici li ospitano; la prima consuetudine e' molto comune in europa, la seconda no. Ricordo un Sanremo di forse 15 anni fa', e un siparietto in cui Jovanotti faceva un finto pressing, con tanto di apposita canzoncina rap , su D'Alema per azzerare il debito di Zambia e Guinea nei nostri confronti; con atteggiamento da misericordioso, la grazia veniva accordata. In tempi piu' vicini Mastella, appena rinviato a giudizio con la moglie per diverse malversazioni, fu' ospite fisso della trasmissione sportiva "Quelli che il calcio".Era l'inviato dallo stadio di Napoli, con un abbigliamento nazional-popolare tipico del tifoso; urlava, imprecava, e gioiva al goal come un napoletano qualsiasi.
Anche uno spettacolo del "Bagaglino", intriso di chiappe e tette al vento, vedeva partecipare Schifani, attuale seconda carica dello stato, che si beccava , divertito, una torta in faccia alla fine di un simpatico spettacolino. Questa anomalia italiana , e' accettabile o no? Possiamo non provare simpatia, davanti a uno che cancella un debito, o che si diverte allo stadio, o che si becca un torta in faccia?
E questa sensazione, inficia o no la nostra capacita' di critica?

E veniamo alla satira. La trasmissione piu' seguita, in tal senso, e'sicuramente "Striscia la notizia", che si spaccia per un watch-dog che non fa' sconti a nessuno. Viene raccontato qualche scandalo periferico, un impianto sportivo pubblico non finito,un disservizio; l'amministratore locale fa' un mea-culpa e si chiude li'. I politici nazionali vengono intervistati per la strada da finti cronisti, che chiedono spiegazioni di un abuso, una mancanza; lo fanno pero' sempre rimanendo nel comico, e il pezzo si chiude con promesse fatte, appunto, con fare scherzoso.
Famosi sono i fuori-onda di Emilio Fede, che lo mostrano furibondo che sbraita addosso al malcapitato di turno; in effetti, visto cosi', fa' ridere. B. viene invece raccontato come il "cavaliere mascherato", una sorta di supereroe che compie missioni assurde; chiaro il riferimento alla sua pretesa onnipotenza.

Qui la trama e' piu' sottile, perche' davanti, ben visibile, viene posto un chiaro intento di giustizia e di denuncia , un'indignazione della gente comune intervistata che ci porta ad un piano di realta'. Piu' dietro, altre questioni, ben piu' importanti, vengono trattate in maniera semiseria; nel calderone, chi ricorda cosa ero serio e cosa no? E perche' dovremmo porci attenzione, e' un programma di svago!
Il messaggio e' forte e chiaro: puo' un uomo cosi' ridicolo essere tanto pericoloso? Le due cose, a pensarci bene, divergono, confliggono,sono quasi antitetiche nella nostra testa. E giorno dopo giorno, anni dopo anni, il capolavoro e' compiuto: si millanta autonomia editoriale, si rende buffo il proprio editore, e cosi' facendo, lo si toglie da un mare di impicci. Perfino all'estero, se nominate Berlusconi, i piu' sorrideranno.

In ultima analisi, che cosa e', se non pubblicita' subliminale, tutto questo lavoro?


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