venerdì 13 luglio 2012

Mister B. e i sorrisi impudichi


Ieri ho avuto l'avventata idea di guardare i titoli di testa di qualche tg. La notizia principe era la ri-discesa in campo di B. , seguita da una serie di proclami e intendimenti per il futuro del partito. Seguiva una intervista a Cicchitto ( ma chi glieli compra quei pantaloni a vita altissima di fantozziano stile..? ), e una ad Alfano, che mostrava una certa gioia, non incompatibile con quella del miglior amico dell'uomo che riporta festante il bastone al legittimo proprietario.
Pur afferrando il senso del ridicolo che tutto l'ambaradan mi regalava, c'era qualcosa che , in effetti, mi disturbava.
 Forse l'idea che piu' di qualcuno giudicasse l'evento una notizia, o forse la vergogna che tal personaggio  fosse, volente o nolente, un mio simile e per giunta connazionale, o magari la contrapposizione delle cene eleganti con la realta vera del paese. Mentre cercavo di risolvere l'arcano, la gentilissima presentatrice mi racconta una tragedia in India, e passato un tempo da collocarsi tra i tre ed i quattro secondi, mi sorrideva annunciandomi un servizio balneare a suon di chiappe estive:- eureka, ci sono!-.
Quel modo stereotipato di cambiare repentinamente espressione, adattandola il piu' velocemente possibile, in netta contrapposizione con la realta' dei sentimenti che avrebbe dovrebbe rappresentare, mi riportava al viso lieto di qualche minuto prima, quando annunciava il ( presunto..) ritorno di B. , come l'angelo che divulga l'avvento del salvatore.
Ecco, QUEL sorriso, accompagnato a QUELL'annuncio, mi dava una sensazione di lerciume indefinito, piu' impudico che amoreggiare con una minorenne, piu' colpevole che negarlo spudoramente. Era l'affermazione della menzogna reiterata, sfrontata, effigiata al meglio con l'orgoglio di chi si sente di adempiere alla propria missione rappresentandola; in buona sostanza, un capolavoro della mistificazione. Ecco, forse questo e' il vero lascito di B. : la convinzione che la vita e' migliore, se la si racconta come vuole lui.






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